EPIMILLIGRAMMA
Non ti devi incazzare se, a volte, ti nomino,
sai, t’ho reso immortale come un «ritratto d’anonimo».
Incide meglio il mio inchiostro che una ciotola di cicuta:
senza che nessuno lo sappia la tua fama si è evoluta.
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EPIMILLIGRAMME
You don't have to put yourself in color if you look at your name,
you know, I'll make you immortal in "portrait d'anonyme".
My ink cuts better than a bowl of hemlock: without anyone knowing your fame has evolved.
MANGIANO VOCI
se hanno carta bianca, i nuovi scrittori che cantano senza Musa
emulerebbero Géricault nella sua zattera della Medusa.
L’arte italiana è diventata un assalto al forno,
sbocciano versi a «cazzo» che neanche i membri di un film porno,
anche nel Poetryweb l’attore si confonde con il montatore,
rigurgitando testi tanto anacronistici da andare in copertina su Le Ore.
La democrazia lirica non deve essere una lirica da due lire,
indispensabile è studiare e non è vietato severamente approfondire
oramai tutti improvvisano, protesizzatisi con un bloc-notes,
come se invece che far cultura doves sero iscriversi a Tú sí que vales.
Per la scrittura sul www dovremmo mettere un test d’ingresso,
vietato toccare la tastiera sotto minaccia di sollecito decesso,
non occorre all’arte tardomoderna, Lucini docet, attempiarsi rivoltelle,
la malattia incurabile d’inizio secolo si chiama Adsl.
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THEY EAT VOICES if they have white paper, the new writers who sing without a Muse,
would rival Géricault in his Raft of the Medusa.
Italian art has become an assault on the pot, more fulfilled in the 'brothel' than the members of a porn film,
so in the Poetry web, the actor is confused with a stallion
full of anachronistic texts fit for the cover of Le Ore.
Lyrical democracy must not be a two-bit lyric,
it is essential to study and it is not forbidden to go deeper,
all of them now strictly improvising, equipped with a notepad,
as if they should sign up for Tú si que vales rather than culture.
To write on the www we should set up an entry test,
It's forbidden to touch the keyboard on pain of sudden death,
not suitable for late modern art, Lucini teaches, his revolver at his head,
the incurable disease of the turn of the century is called Adsl.
NATI AL CONTRARIO
Perché continuo a scrivere?
B., come Bangladesh, aveva
sedici anni, sul davanzale
del balcone d’un liceo milanese,
ma sedici anni non erano abbastanza
affinché Dio l’abbracciasse nel suo salto.
R., come Romania, aveva
tredici anni, sentendosene cento,
e nessun angelo
volava al suo fianco.
E., come Ecuador, aveva
tredici anni, senza che Genova
le ricordasse Quito,
nella solitudine del suo vestire
fuor di marca, disintegrata.
C., come Cina, aveva
dodici anni, consumati in fretta,
affacciandosi a un balcone
col desiderio di non vedere il mondo,
buttandosi nel vortice
dell’ansia da rendimento.
I loro nomi non sono difficili
da dimenticare, sono nomi
- come me- nati al contrario,
schiacciati contro i vetri
delle finestre della vita
saltando dall’asfalto.
**
BORN BACKWARDS
Why do I keep writing?
B., like Bangladesh, was sixteen years old, on the windowsill of the balcony of a Milanese high school,
but sixteen years was not enough
For God to embrace her in his leap.
R., as Romania, was thirteen years old,
feeling a hundred, and no angel
was flying by her side.
e., as Ecuador, was
thirteen years old, with no Genoa
reminded her of Quito,
in the solitude of her dress
off-brand, disintegrated.
C., like China, was
twelve years old, worn out quickly,
looking out on a balcony
with the desire not to see the world,
throwing herself into the vortex
of performance anxiety.
Their names are not difficult
to forget, they are names
- like me-born in reverse,
pressed against the glass
of the windows of life
jumping from the asphalt.
TOMBA D'IGNOTO
Cadavere n.2,
l’ombra dell’onda riflessa nella mia retina destra,
mani serrate ad afferrar sabbie mediterranee
indossate sotto bermuda rossi da surf.
Cadavere n. 7,
tentativi di urla smorzati alla bocca dello stomaco
cartine da hashish di Marrakech nelle mie tasche,
scarsi, i dirham, seminati tra borsello e calzoni,
mi condussero in bocca all’abisso.
Cadavere n. 12,
«Eloì, Eloì, lemà sabactàni»,
non ricordo chi l’urlava a chi
non essendo scritto nel Corano:
anch’io sono morto invocandolo invano.
Cadavere n. 18,
ritirata sulle strade tra le dune di Misurata,
in slalom assetato tra missili amici e nemici,
e morire d’acqua.
Cadavere n. 20,
benché i nomadi, come me, ondeggino
sulle navi del deserto, fluidità detonate,
mai s’abitueranno ad annegare.
Ogni tomba d’ignoto migrante
sussurra che è duro abbracciare
una morte che viene dal mare.
**
IGNOTE TOMB
Corpse No. 2,
the shadow of the wave reflected in my right retina,
hands clenched to grasp Mediterranean sands
worn under red surfing Bermuda.
Corpse n.7,
muffled screaming attempts at the pit of my stomach
Marrakech hash maps in my pockets,
scanty dirhams sown between my purse and trousers,
led me to the mouth of the abyss.
Corpse No. 12,
‘Eloi, Eloi, lemà sabactàni’,
I don't remember who was shouting it to whom
not being written in the Koran:
I too died invoking it in vain.
Corpse No. 18,
retreating on the roads between the dunes of Misrata,
in thirsty slalom between friendly and enemy missiles,
and dying of water.
Corpse No 20,
although nomads, like me, sway
on desert ships, detonated fluids,
never will they get used to drowning.
Every grave of the unknown migrant
whispers that it is hard to embrace
a death that comes from the sea.
EPILOGO
Nei miei occhi rovinati dalle cicatrici
vedi rabbia, rifiuti tossici urbani, bicchieri di cicuta, ricci di mare
con aculei intinti nell'alkermes,
stress, cuba libre diluiti nell'acido acetilsalicilico,
un contratto, molto vantaggioso,
da responsabile sottopagato.
Nei miei occhi rovinati dalle cicatrici
Vedi brindisi sobri
a sconfitte ricorrenti, scottanti
kebab in città francesi di confine,
notorietà immortale su riviste cieche,
desideri frustrati d'adolescenti crudeli,
canzoni d'amore e d'anarchia
(quasi sempre nella vita, d'anarchia),
anime diverse ciclotimicamente
in divorzio, o in chiaroscuro.
Nei miei occhi rovinati dalle cicatrici
Vedi sbarre, catene di cessi sudici,
assalti di rinoceronti albini
contro headhunters ubriachi di cocaina o di bellezza,
cieli lebbrosi dell'hinterland milanese,
Bestemmie di magazzinieri delusi
dalla vita e dalla logistica distributiva,
sentimenti da harem, vodka e cozze marinate.
Ma, nei miei occhi rovinati dalla cicatrici
trova sangue chi muore,
trova lacrime, chi piange,
trova vino, chi ha sete,
trova amore, chi non fugge.
Arrivederci.
**
EPILOGUE
In my eyes marred by scars
you see anger, urban toxic waste, glasses of hemlock, sea urchins
with quills dipped in alkermes,
stress, cuba libres diluted in acetylsalicylic acid,
a contract, very lucrative,
as an underpaid manager.
In my scarred eyes
see sober toasts
to recurrent, scalding defeats
kebabs in French border towns,
immortal notoriety in blind magazines,
frustrated desires of cruel adolescents,
songs of love and anarchy
(almost always in life, of anarchy),
different souls cyclotimically
in divorce, or in chiaroscuro.
In my eyes marred by scars
i see bars, chains of filthy toilets,
assaults of albino rhinoceroses
against headhunters drunk on cocaine or beauty,
leprous skies of the Milanese hinterland,
blasphemies of disappointed warehouse workers
by life and distribution logistics,
harem feelings, vodka and marinated mussels.
But, in my scarred eyes
finds blood, he who dies
finds tears, he who weeps,
finds wine, he who is thirsty,
finds love, who does not flee.
Goodbye.
Ivan Pozzoni è nato a Monza nel 1976. Ha introdotto in Italia la materia della Law and Literature. Ha diffuso saggi su filosofi italiani e su etica e teoria del diritto del mondo antico; ha collaborato con con numerose riviste italiane e internazionali. Tra 2007 e 2024 sono uscite varie sue raccolte di versi: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Mostri, Galata morente, Carmina non dant damen, Scarti di magazzino, Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, Cherchez la troika e La malattia invettiva con Limina Mentis, Lame da rasoi, con Joker, Il Guastatore, con Cleup, Patroclo non deve morire, con deComporre Edizioni e Kolektivne NSEAE, con Divinafollia. È stato fondatore e direttore della rivista letteraria Il Guastatore – Quaderni «neon»-avanguardisti; è stato fondatore e direttore della rivista letteraria L’Arrivista; è stato direttore esecutivo della rivista filosofica internazionale Información Filosófica. Ha fondato una quindicina di case editrici socialiste autogestite. Ha scritto/curato 150 volumi, scritto 1000 saggi, fondato un movimento d'avanguardia (NeoN-avanguardismo, approvato da Zygmunt Bauman), e steso un Anti-Manifesto NeoN-Avanguardista, È menzionato nei maggiori manuali universitari di storia della letteratura, storiografia filosofica e nei maggiori volumi di critica letteraria II suo volume La malattia invettiva vince Raduga, menzione della critica al Montano e allo Strega. Viene inserito nell’Atlante dei poeti italiani contemporanei dell’Università di Bologna ed è inserito molteplici volte nella maggiore rivista internazionale di letteratura, Gradiva. I suoi versi sono tradotti in venticinque lingue. Nel 2024, dopo sei anni di ritiro totale allo studio accademico, rientra nel mondo artistico italiano e fonda il collettivo NSEAE (Nuova socio/etno/antropologia estetica)
Ivan Pozzoni was born in Monza in 1976. He introduced Law and Literature in Italy and the publication of essays on Italian philosophers and on the ethics and juridical theory of the ancient world; He collaborated with several Italian and international magazines. Between 2007 and 2024, different versions of the books were published: Underground and Riserva Indiana, with A&B Editrice, Versi Introversi, Mostri, Galata morente, Carmina non dant damen, Scarti di magazzino, Qui gli austriaci sono più severi dei Borboni, Cherchez la troika e La malattia invettiva con Limina Mentis, Lame da rasoi, with Joker, Il Guastatore, with Cleup, Patroclo non deve morire, with deComporre Edizioni and Kolektivne NSEAE, con Divinafollia. He was the founder and director of the literary magazine Il Guastatore – «neon»-avant-garde notebooks; he was the founder and director of the literary magazine L'Arrivista; he is the editor and chef of the international philosophical magazine Información Filosófica. It contains a fortnight of autogérées socialistes edition houses. He wrote 150 volumes, wrote 1000 essays, founded an avant-garde movement (NéoN-avant-gardisme, approved by Zygmunt Bauman), and wrote an Anti-manifesto NéoN-Avant-gardiste. This is mentioned in the main university manuals of literature history, philosophical history and in the main volumes of literary criticism. His book La malattia invettiva wins Raduga, mention of the critique of Montano et Strega. He is included in the Atlas of contemporary Italian poets of the University of Bologne and is included several times in the major international literature magazine, Gradiva. His verses are translated into 25 languages. In 2024, after six years of total retrait of academic studies, he return to the Italian artistic world and melts the NSEAE Kolektivne (New socio/ethno/aesthetic anthropology).
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